GENESI 2.0
DIALOGHI TRA ARTE E A.I.
La Creazione ricreata da due menti, una umana e una artificiale
Appassionata da sempre di arte e teologia, mi sono laureata in informatica ed ho pertanto approcciato questo progetto con sospetto e superiorita`.
Come tecnica informatica e come artista sono partita salendo su un piedistallo che mi poneva enormemente al di sopra "del pensiero binario" in quanto mai come oggi molte delle features pubblicizzate sulla A.I
vengono amplificate per motivi di opportunta` economica.
Eppure nel momento creativo l A.I. e` riuscita a stupirmi ed emozionarmi.
E` stato un bel viaggio dentro la scienza, la fede e il cuore.
Questo progetto e` un viaggio nei sette giorni della Creazione, narrato da due menti che non si escludono, ma si intrecciano: l’intuizione imperfetta dell’artista e la logica visionaria dell’algoritmo.
Genesi 2.0 nasce per indagare ciò che precede la parola e supera la materia: il Mistero delle Origini.
Ogni giorno della Creazione prende forma come un trittico: un quadro in arte informale in bianco e nero, realizzato dall’artista, incontra due traduzioni generate dall’A.I.
Ne emerge un dialogo serrato — a volte armonico, a volte conflittuale — tra gesto e calcolo, istinto e struttura, caos e ordine.
Non è competizione. Non è imitazione. È risonanza.
L’Uomo offre gesto, materia, errore. La Macchina risponde con architetture impossibili e immagini che oltrepassano l’immaginazione umana. Insieme, costruiscono una nuova mitologia visiva in cui la Creazione è spirituale e al tempo stesso algoritmica.
Ho adottato Bianco e nero assoluti, attraversati da grigi profondi e da rari accenti simbolici — oro, blu, rosso — come lampi di sacro.
Sulla tela, ampie pennellate e segni fluidi si alternano a spazi di silenzio. La materia si stratifica in texture irregolari, graffi, colature: l’origine è movimento, vibrazione, attrito.
Forme archetipiche emergono e scompaiono: cerchi incompleti, linee spezzate, tracce di una scrittura primordiale.
Ogni opera è un campo di tensione tra luce e ombra, pieni e vuoti, caos e ordine, come se l’immagine non fosse “progettata”, ma generata spontaneamente — come se volesse nascere da sé.
L’atmosfera è spirituale, esoterica, sospesa. La superficie delle opere non rappresenta: evoca.
Arte e Intelligenza Artificiale dialogano su un testo sacro universale, ripensando la Creazione come evento insieme divino e scientifico.
L’impatto visivo e concettuale è pensato per gallerie, editoria, installazioni multimediali e contesti digitali. Il format è scalabile: dalla mostra fisica all’esperienza online, fino al collezionismo NFT.
L`obiettivo e` quello di mostrare che l’Uomo e la Macchina — lungi dall’annullarsi — possono generare nuove forme di conoscenza e immaginazione. Genesi 2.0 non cerca di spiegare le Origini, ma di riaccendere lo stupore davanti a ciò che non sappiamo.
Una nuova creazione è possibile. Ed è una creazione a due voci.